Sospesa la revoca dell’autorizzazione a scavare. Quindi possono riprendere a scavare. Col bizantinismo a cui il giuridichese ci ha abituato, si sospende anche il braccio di ferro tra l’amministrazione del Comune di Guidonia e la società di escavazione del travertino STR. Sospesa! Non fine del conflitto. Nella comunicazione l’amministrazione comunale tiene a rimarcare come il ” ritombamento ” sia un obbligo. Lo stesso Tribunale amministrativo regionale ha teso a ricordarlo ingiungendo all’impresa di effettuare questo dovere. Ad esser sospesi, oltre all’autorizzazione e il braccio di ferro, ci sono anche i poteri effettivi. Quello tra imprese del travertino e amministrazione pubblica locale è un contenzioso perenne ed essendo la magistratura regionale a dirimerlo si ridimensiona fortemente la capacità di intervento del Comune nel futuro. Davanti all’impasse degli operai in piazza, il boccino della vera competenza si era spostato verso la Regione Lazio che, approvando la mozione di Laura Cartaginese (Forza Italia), ha dovuto dare sfoggio di tolleranza. Nel comunicato dell’amministrazione comunale però c’è una novità. Si era infatti detto che tanta belligeranza da parte del sindaco era giustificata dal fatto che il governo della città volesse proprio chiudere le cave di travertino. In conclusione nel comunicato , che proponiamo alla lettura, c’è invece espresso il sostegno dell’amministrazione verso questo settore d’impresa. E non si tratta di finzione. Critiche se ne possono fare a Barbet e all’amministrazione comunale, ma mai quella di aver celato le loro vere intenzioni. Il passaggio conflittuale e la sua conclusione fa ben sperare, per il futuro, in metodi di gestione informati da più miti consigli.
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