I suini selvatici non si possono impallinare, ma il gioco di prendersela col sindaco è il più praticato

Uno dei pericoli elementari a cui non deve sottoporsi chi fa il mestiere di informare consiste nel cadere nei luoghi comuni. Uno dei luoghi comuni più praticati a Guidonia consiste nel prendersela col sindaco anche quando la botte è vuota e la moglie è sobria.
Ogni questione è sempre riferita al sindaco. E ce n’è ragione. Ma non si guardano mai le condizioni oggettive in cui il primo cittadino si trova ad operare e le competenze che spesso esorbitano dalle facoltà. Ultima tra queste è la questione dei cinghiali che da anni sconfinano in tutta l’area metropolitana romana per presentarsi spavaldi a ridosso dei centri abitati. Anche qui, quando c’è un problema Guidonia non poteva fare eccezione.
Ora si danno le responsabilità della presenza dei cinghiali a Barbet ed a riprova di ciò si prendono le carte prodotte dalla Regione Lazio. L’ente della Pisana giustamente fa rilevare che “la responsabilità di gestire la fauna selvatica, tra cui gli interi gruppi di cinghiali, che arrivano ormai direttamente all’uscio di molte case di Parco Azzurro e Setteville, è del Comune”. Nello specifico del sindaco Michel Barbet.
Lo conferma anche la Direzione Regionale Agricoltura-Area Politiche di prevenzione e conservazione della fauna selvatica.
Che può fare l’amministrazione comunale, qualsiasi amministrazione comunale, contro i cinghiali? Assoldare un gruppo di cacciatori per sterminarli? Si scherza ovviamente. Si incorrerebbe in un reato da codice penale! Ma l’iperbole serve per evidenziare le difficoltà oggettive e come in Italia tutto sia demandato al soggetto finale di una serie di competenze. Questo soggetto, in definitiva, di competenze non ne ha. Però deve comunque dar risposta. Non potendone dare il cerino rimarrà in mano a lui.