La presentazione del libro che sconfessa il pluralismo di visioni apparentemente libertarie e permissive
C’è una ragione in più per contrastare il registro delle unioni civili. È nel pericolo della cancellazione di ogni differenza, fino alla differenza per eccellenza, quella sessuale. L’omologazione si pone come uno dei più grandi obiettivi di grandi centri di potere economico. La tesi è documentata nel libro dal titolo Unisex. Presentato sabato sera 13 dicembre a via Visintini nella sede TreVVù, l’autore Gianluca Marletta spiega l’esatta fenomenologia dei grandi gruppi finanziari che vogliono un cittadino sempre più distaccato dalla sua fisicità e sempre più manovrabile attraverso la tecnologia la programmazione di ogni esigenza. L’interesse è evidente e documentabile. Immensi gruppi finanziari, che si chiamano Rockefeller e Goldman Sachs, vorrebbero ridurre uomini e donne (non fa differenza, appunto) in consumatori passivi. Donne, uomini, gay, non gay ma quasi … Ciascuno pronto a recepire ogni sollecitazione a consumare, quindi tutti svuotati di bisogni propri. La campagna di annullamento delle pulsioni per quelle che sono differenze naturali – espresse nell’essere maschio o femmina – fino a considerare trascurabile ogni tipo di diversità, passa attraverso l’affermazione di alcune parole chiave come “omofobia”. Chi afferma i valori tradizionali e ancestrali che nella Storia dell’umanità sono state sempre a fondamento di ogni società viene etichettato come “omofobo”. E attraverso l’apologia del diverso, con la sua inclusione forzosa, si intende invece omologarlo, renderlo uguale, cioè indifferente. Quindi, in qualche modo annullarlo. Negare ogni differenza caratterizzante ogni singola persona significa farne qualcosa di univoco col resto della società. E poi ci sono gli interessi di grandi lobbies. Le conseguenze si ravvisano nelle dichiarazioni di apertura di grandi uomini pubblici, a cominciare da Barack Obama per arrivare anche a uomini di punta dell’estabilishment del partito repubblicano statunitense. L’ideologia diffusa attraverso i mass-media ha determinato un ideale à la page che nella tolleranza verso le unioni nel mondo gay trova il suo obiettivo più importante. E non si tratta di ostilità verso il mondo gay bensì di resistenza al pensiero unico che li vorrebbe esaltare a classe di eletti. Secondo l’autore, nel mondo omosessuale sono una percentuale assolutamente minoritaria quelli che aspirano a sancire la loro unione in modo legale e ad adottare un bambino. Eppure la questione è trattata come fosse un’emergenza nazionale. Sullo specifico aspetto l’introduzione e le conclusioni del Consigliere comunale Alessandro Messa (FdI): “dobbiamo rifiutare, anche nel Centrodestra, la tendenza ad uniformarsi al male minore con la convinzione che non faccia male a nessuno. Ciascuno di noi ha diritto ad affermarsi secondo quel che è. A ‘diventare quel che è’ (Nietzsche). E invece l’uniformità nelle idee, nelle scelte, nelle pulsioni appiattite, è quel che annulla ogni soggettività. Ed è quello per cui non dobbiamo smettere di lottare”.
Sullo sfondo il Comune di Guidonia ha in cantiere la discussione sulla proposta di delibera che vorrebbe istituire il registro delle unioni civili. Una prova per il Centrodestra che dovrà decidere se omologarsi, nel tentativo di apparire simpatico a una parte minoritaria dei cittadini oppure affermare i motivi per cui presentarsi come asse valoriale.
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