Fratelli d’Italia ha il merito di porre all’attenzione di Guidonia il problema

In Italia si fa un conto approssimativo per cui ci sono trenta milioni di persone genericamente dedite al gioco. Ma è pur vero che due milioni sono giocatori compulsivi. Fatte le dovute proporzioni se a Guidonia dovesse aprire una sala giochi troverebbe un mercato di circa tremila giocatori. Un affare sicuro.
Ed è quello che vuole assolutamente evitare il gruppo politico di Fratelli d’Italia che recentemente ha accolto l’ingresso del Consigliere Alessandro Messa (ex-Destra). Fonti ufficiali riportano che nei bar italiani ci sono 209 mila macchinette pronte a far soldi sulla speranza di una vincita. Di queste macchinette, che assorbono nevrosi evidentemente latenti, ce ne sono 65 mila nelle sale giochi, 38 mila nei tabacchi e nelle ricevitorie. Dà l’idea di un vero e proprio assalto contro il quale è difficile far qualcosa, a meno che non si riesca a dimostrare che dietro il business c’è la malavita o ci sia contraffazione, truffa, nei giochi.
Il fatto è che la ludopatia sia considerata una malattia costituisce non un aggravante ma una giustificazione per gli affaristi senza scrupoli che non hanno responsabilità verso soggetti con patologie acclarate. Ma qui non si sta parlando di un virus o di un’endemia. Piuttosto di un comportamento compulsivo che viene facilitato dall’ambiente. Stroncare le occasioni in cui può affiorare è la grande battaglia culturale.
Oramai la cultura del gioco d’azzardo dilaga. Sempre in Italia, le Videolottery sono 4500. Circa 45 mila i videoterminali attivi e 19mila new slot. Si stimano 17 mila macchinette e nelle 220 sale bingo italiane trovano posto altre 4500 slot. Ce ne sono 14 mila nei circoli privati, 5500 nei ristoranti, più di duemila nelle edicole, un migliaio negli alberghi e centinaia negli stabilimenti balneari.
Ma Guidonia vuole combattere questo accerchiamento!