A dirlo è il direttore Massimo Pallottini in una dichiarazione al Corriere. IN questi giorni il settore merceologico che ha conosciuto l’inflazione più alta è quello del pesce. Il salmone aumentato della metà del suo prezzo di qualche settimana fa. Andamento simile per le cozze a più venti per cento. Aumento dal 15 al 20%, per il polpo verace e i moscardini. Vongole e cozze, più 20% per la gestione degli allevamenti.
Curiosamente anche i pomodori conoscono la stessa lievitazione dei prezzi, pari al sessanta per cento. Il tutto viene attribuito all’aumento dei costi del carburante e in generale per il rincaro dei prezzi per l’energia elettrica.
Trasporto e conservazione infatti fanno parte del circuito necessario che i prodotti alimentari conoscono prima di essere oggetto di offerta merceologica. Ma certi prezzi non si spiegano. A cominciare dai finocchi aumentati più del doppio (+230%) se confrontato il prezzo di oggi con quello dell’anno scorso.
Se questa è la tendenza che non si arresterà di certo a breve, i veri aumenti arriveranno a marzo.
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