La Città dell’Aria eternamente assimilata all’inquietudine non può fare eccezione quando è il quadro politico nazionale ad essere incerto. Però a ben guardare è questa una buona motivazione per starsene calmi

 

Tutti dicono di rimanere estasiati dal mare in tempesta. Ma se debbono essere in mare preferiscono l’acqua piatta. Il mare è spesso luogo di allegoria. Si presta molto bene anche a raffigurare la condizione di Guidonia eternamente in tempesta. Se non che la tempesta ha un tempo, non dura mesi. Impossibile che raggiunga lo stato di prossimità all’anno intero. E allora quel che accade a Guidonia è qualcosa di diverso alla tempesta.

D’altro canto in un mare in tempesta il marinaio non cerca come soluzione di affrancarsi dalla nave.

Nondimeno il vascello che naviga nelle temperie di Guidonia appare in eterna inquietudine.

Ma del resto c’è un tempo in cui è stato diverso a Guidonia?

Stefano Sassano potrebbe non votare per la sua maggioranza”. È una novità?

IL bilancio ha difficoltà a trovare i numeri e si riconvoca in consiglio per l’approvazione”. È una novità per ciascun Comune d’Italia? No. Non è una novità. E il cronista è veramente indaffarato a trovare elementi da risaltare se vuole fare il suo mestiere nel senso di essere storico del suo tempo.

Le dimissioni dell’assessore Ranaldo sono sicuramente un novità. Segnano che l’inquietudine è anche in giunta là dove invece bisognerebbe tenere la barra dritta”. Ma in un clima di costante critica, se non di attacco personale, sono un fatto spiegabile.

Sono le ristrettezze di bilancio a lasciare delusi i consiglieri! Non c’è margine di manovra. Un bilancio come questo potrebbe approvarlo anche un commissario!” D’altra parte non è il Comune che può aumentare imposte stabilite per legge. La Tari è un calcolo matematico. Non c’è nessuna strategia economica finanziaria che tenga. Lo Stato oltre a diminuire i trasferimenti non ha aperto agli enti locali le potenzialità di recuperare risorse. Ed è anche questa una storia vecchia. Non riguarda solo questo governo né i precedenti.

L’obiezione: “il bilancio potrebbe considerarsi un’uscita di scena onorevole dei resti di amministrazione ancora in carica”. Un ragionamento perseguibile solo da chi ha deciso di abbandonare ogni velleità in ambito politico oppure da parte di chi ha moltissimi voti: almeno un migliaio. E con ciò la sicurezza di essere rieletto al prossimo giro. Si tratta di un identikit al quale è assai difficile trovare una persona concreta che possa identificarsi.

Il bilancio, d’altra parte, sarà la misura per capire chi è in maggioranza e chi no. Se c’è una maggioranza! Sì, perché il bilancio si può approvare anche in seconda convocazione con buona pace di tutti.

Ma è anche evidente che sono in molti i consiglieri di maggioranza che tentano di smarcarsi. Dichiarano. Muovono teoremi di neocentrismi”… E fanno bene. In una condizione di grande mutamento generale, dove “la tendenza è il partito della nazione contro la deriva del movimento cinque stelle” non potrebbe che essere così.

Che fare? Non c’è un punto di riferimento?” La conseguenza più prevedibile. Ciascuno sta dentro ma sta anche fuori per rialzare una sua posta ed avere i numeri per giocare un ruolo su qualsiasi tavolo. Sia se è il Pd a dare le carte, sia che è un personaggio legato al centrodestra (dare sigle in tal senso sarebbe incauto). Il Pd degli inquisiti ha un futuro? Il centrodestra è totalmente cancellato come concezione dall’astrolabio politico? Quanto fanno paura i pentastellati? Non si sciolgono come neve al sole davanti alle responsabilità?

Chi vivrà vedrà.

Nel frattempo c’è il riassetto dei giardini da completare. C’è una scuola da ultimare. C’è il palazzetto dello sport da completare. …

E non sarà il flatus vocis ad effettuare questi lavori.