Era sindacalista dei USB nel personale del Comune di Guidonia Montecelio, aveva 59 anni

È con grande, immenso, sconforto che apprendo la notizia sull’improvvisa scomparsa dell’amico Luciano Apolito. Una figura tipica di Guidonia. Un personaggio da sipario, un bravo ragazzo con il quale non potevi che iniziare a discutere una volta che iniziavi un ragionamento. Era un ragazzo pieno di capacità che però non metteva a vantaggio per sé. Pioniere della telematica, con idee molto precise su come andassero fatte le cose, si era costruito l’immagine di una persona polemica.

Lo conobbi nella mia esperienza di capo di gabinetto a Guidonia dal 1996 al 2000. Lui era orgoglioso di sentirsi definire “rompipalle incommensurabile” e sono convito che sorriderebbe in modo sornione nel rileggersi così. Il suo spirito critico lo portava ad agire di conseguenza a quel che pensava. D’altro canto era la persona tipica di quegli anni della contestazione nel ’77 quando “la critica era radicale altrimenti non era critica” .

Non c’era attività del Comune per cui aveva lavorato senza entrare in contrasto con dirigenti e colleghi. Sempre in modo onesto, chiaro, ma anche solenne. Diceva cosa non funzionava di quel metodo di lavoro e su questa scorta dichiarava che non avrebbe collaborato a un’operazione sbagliata. 

Nel suo impegno politico aveva vissuto la fase dei gruppi della sinistra rivoluzionaria. IL Movimento Cinque Stelle lo ha visto come anticipatore della tendenza fondamentale dei contestatori del Settantasette: quella sete di giustizia che non fa sconti alla democrazia rappresentativa ma si sente rassicurata solo in una democrazia diretta. Una visione che andava anche oltre Beppe Grillo e lo portava ad apparire un utopista. “Un sognatore”, come giustamente lo ha definito Yari Riccardi su Romaest.

Ma giustamente non poteva che discutere, anche con loro. L’ultima volta che ci vedemmo mi criticò per il fatto che scrivevo “ i pentastellati “ per indicare il movimento Cinque Stelle. “Mi pare irriguardoso, uno sberleffo” – mi diceva. “Nessuna voglia di dare nomi burleschi – risposi – solo il tentativo di trovare un pronome”. “E però non mi piace che scrivi anche ‘ grillisti ‘, non lo scrive nessuno!” La mia risposta: “lo trovo molto più adeguato all’accezione ‘ grillini ‘ che scrivono tutti. ‘ Grillini ‘ è un’espressione coniata per irridere. Invece con ‘grillisti’ in italiano si deve intendere quei seguaci delle idee di Beppe Grillo”.

Chiaramente non ne era persuaso. La nostra amabile conversazione sarebbe durata in eterno, se non fosse intervenuta qualche contingenza a salvarmi.

Ma voglio ricordare ancora di più Luciano Apolito, con grande amicizia, facendo un passo indietro.

Deve essere ricordato, infatti, per aver realizzato il primo sito del Comune di Guidonia Montecelio. Era il ’99. In ogni dove iniziavano a fioccare le postazioni telematiche e il Comune rischiava che qualcuno prendesse il nome di “Guidonia Montecelio”. Dovevamo sbrigarci a registrare il dominio con questo nome. L’organizzazione amministrativa voleva che si desse un incarico. Fare questo significava procedere con una gara, prima di dare l’assegnazione. In quel tempo non c’era una figura in grado di svolgere questo onere, secondo i massimi dirigenti del Comune. Non era vero. C’era. E come! Era Luciano Apolito, che però era un terzo livello. Sobbarcarmi personalmente di questo onere sarebbe stato impossibile perché quell’ufficio di segreteria era rappresentato solo da me stesso. E non arrivavo ad avere la competenza adeguata. E allora col terzo livello Luciano Apolito iniziai a mettere mano sul primo sito. Il nome guidoniamontecelio.org (il punto it era già stato aggiudicato). E lo realizzammo. Luciano a cui avevo chiesto questa manifestazione di disponibilità per il Comune senza contropartita fece tutto gratis et amore dei. Proprio lui, il “bastian contrario”, il “nemico della produttività”. Portò a termine in tempi record un’operazione per il Comune era di grande importanza. Nessuno ringraziò né il sottoscritto né Luciano Apolito. Anzi, fui criticato perché Apolito avrebbe potuto rivendicare dei crediti al Comune o chiedere un avanzamento per aver avuto delle mansioni che di fatto lo portavano ad un ruolo superiore al suo. Non avvenne nulla di quanto temuto. Il senso civico, la dedizione per il Comune era totale. Ma solo da chi e per chi la sapeva ascoltare.

Senza che nessuno si offenda: l’attuale sito telematico mi sembra ancora impostato su quel nostro primo schema originario. E insisto: fu realizzato da Luciano. Nessuno gli disse grazie tranne il sottoscritto. Non solo. Fui criticato anche per aver scavalcato le normali procedure di assegnazione-incarico facendo un lavoro tutto in casa evitatando di dare milioni di vecchie lire ad esperti venditori di fumo.

Luciano invece non sapeva vendere nulla. Tanto meno sé stesso. Eppure era pieno di talenti.

Ti sia lieve la terra