Mentre a Roma i teatri si chiudono e gli attori protestano, a Guidonia si preparano grandi successie una nuova sede di rappresentazione prende il via

 

Dovranno rivedere quella pendenza che mette in imbarazzo gli attori. E poi un proscenio che determina un dislivello. Per il resto Teatro Imperiale a piazza Giacomo Matteotti è perfetto per far parlare di sé.
Giovedì l’anteprima per un parterre di amici. Il giorno dopo, venerdì 17 maggio, si replica. Sul palcoscenico si sono visti in tre piece distinte, Francesca Reggiani con il suo monologo “Spunti di Svista”, l’attore comico Gabriele Cirilli nello show recital “Live”. Eccezionalmente, in omaggio al lavoro decennale delle compagnie locali che hanno caratterizzato la città sull’arte del teatro, in scena “Coppia aperta quasi spalancata” testo di Dario Fo e Franca Rame. Regia: Sergio Fedeli.

Un cast di livello nazionale insieme ad attori di primissimo livello in una compagnia che è tutta locale. W sarà anche questo il motivo conduttore dell’originalità nella gestione di questo teatro: richiamare attori e compagnie che calcano le prime scene in teatri blasonati e insieme gli attori espressi nel territorio che come qualità non hanno nulla da invidiare.

Non si tratta di motivi di campanile. Guidonia rappresentata letterariamente da Pier Paolo Pasolihni in Accattone dove i ragazzi di strada vengono a trovare occasioni in città, Guidonia che nel ricordo di Pier Paolo Pasolini ha stretto un triste ricordo anche nella cronaca della sua morte, ha bisogno di rappresentarsi per quello che era e per quello che è.

Il teatro Imperiale, in fondo, non è una novità assoluta. A Montecelio un altro teatro è stato inaugurato, lavora, è attivo, con un richiamo tutto territoriale. La scommessa di questo teatro è parlare anche alla Capitale e alle gradi compagnie in giro per i migliori teatri italiani. L’Imperiale lo è. Sicuramente nella struttura. Deve esserlo anche nelle offerte.