Dieci candidati sindaco. Venti liste. Sempre approssimativamente, cinquecento candidati in Consiglio comunale. Guidonia ha 63.905 aventi diritto al voto. Di questi quelli che vanno a votare sono in media poco meno del settanta per cento. Prendendo a campione il referendum costituzionale del 5 dicembre 2015 il 68,72% pari a 43.915 votanti effettivi. (Dati rilevati dall’ufficio anagrafico sul sito guidonia.org) . Se dovessero replicarsi questi dati noi avremmo cinquecento candidati per circa quarantacinquemila votanti. Quindi c’è un candidato ogni novanta elettori. Non esistono sondaggi scientifici in grado di attestare l’orientamento dei votanti ed essendo molte le liste civiche, molto sarà affidato alla campagna elettorale e alla capacità di farsi conoscere ed apprezzare. Guidonia ha sempre seguito e anticipato la tendenza nazionale. (L’unica eccezione fu per Eligio Rubeis nel 2014). Quindi, se si ripetesse l’affluenza della precedente consultazione noi avremmo un trenta per cento circa per il Movimento cinque stelle. Il restante settanta per cento è tutto da stabilire e fa parte della specificità di Guidonia. Non si dà altrove una concentrazione di liste civiche, non si dà altrove un ruolo del Pd tutto da definire. Le sue divaricazioni sono nette. Quindi la previsione è difficilissima. Certo è che tutte le coalizioni hanno come obiettivo quello di arrivare al ballottaggio. Impensabile la vittoria al primo turno per chiunque. Ma gli unici che possono confidare di arrivarci al ballottaggio sono quelli del Movimento cinque stelle. Si dirà: nelle precedenti amministrative il risultato dei supporters di Grillo fu decisamente più basso di quello della contemporanea consultazione delle europee, ma stavolta il senso di polemica nei confronti della politica dei partiti tradizionali è più forte per gli arresti in amministrazione e tra i dirigenti comunali. In sostanza le altre formazioni dovranno dividersi il settanta per cento che resta dei votanti: poco più di trentamila voti. Ciascuno dei restanti, nove candidati, avrà come obiettivo quello di arrivare al ballottaggio. Vincere è possibile se si capitalizzano voti dalle altre liste battute. Solo così a tendenza centrale del momento – sfiducia per la politica, astio per i partiti – potrà invertirsi in proposta vincente. Quindi dovranno contendersi circa trentamila voti gli altri nove candidati-sindaco-Noncinquestelle. Ed è qui che anche la sfera di cristallo non può dare previsioni perché il 18% dei voti che i sondaggi danno a Forza Italia e Fratelli d’Italia faticherà per trovare un riscontro cittadino. Ad aiutare la candidatura giovane di Arianna Cacioni ci sono candidati con un grande propellente. Sono circa tremila voti che dovrebbero aggiungersi alla media nazionale per arrivare ad aggiudicarsi il ballottaggio. Quello che è quotato nuovamente come primo partito italiano, il Pd, non si sogna di arrivare al 28,4% dato dagli ultimi sondaggi. Con l’erosione verso tutti i partiti tradizionali, con le polemiche che in città si è portato il candidato sindaco, il venti per cento sarebbe un grande risultato. C’è poi il candidato sindaco Aldo Cerroni che è sostenuto da ben quattro liste civiche. È la grande scommessa che consiste nel non rappresentare semplicemente la somma dei voti dei candidati a consiglio comunale, ma nel trovare la fiducia dell’elettore in questo clima generale di fuga dai partiti. Il poker di Aldo Cerroni sarà quindi superare quella soglia del diretto competitor per arrivare al ballottaggio coi Cinquestelle. In questo clima di sfiducia che porta sempre a una rinascita rispunta la Sinistra di Filippo Silvi. Al momento la sua scommessa consiste nel “contarsi per contare”. L’ambizione di Silvi allora è nel porsi come riferimento agli elettori in polemica con tutto e con tutti per dare certezza in un’atmosfera cittadina piena di contraddizioni. Anche tutto il resto delle candidature è determinante, ma nel senso di quello che toglierà ai soggetti indicati. E la vittoria consisterà non in chi somma più voti, ma in chi avrà avuto meno sottrazione di voti dai concorrenti.
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