L’operazione non è nuova. Non si capisce come e perché debba essere Guidonia nelle specifiche attenzioni dei media quando si debbono mettere sotto i riflettori condotte rilevanti penalmente mentre mai in un notiziario riesca a far breccia un motivo di orgoglio della città: un esempio di solidarietà, la valorizzazione dei beni archeologici o del buon lavoro in una delle sue imprese …

Il servizio di cui tutti sanno, in cui attraverso due testimonianze si adombra un sistema artefatto per arrivare ad assegnare certificati di cittadinanza, muove chiaramente la necessità di un approfondimento da parte della magistratura e dell’ispezione delle forze dell’ordine, cosa già iniziata. Non deve tradursi in un giudizio da parte di nessuno. Né deve confortare la retorica di denigrazione sulla città.

La scossa però ha forse suscitato un valore positivo per un dibattito elettorale che stenta ad avviarsi e in cui languono i contenuti. Il sindaco in carica Barbet ha comunicato attraverso facebook di una sua inchiesta interna. Sempre Barbet non manca occasione per tirare una bordata a uno dei candidati a succedere al suo mandato, Mauro Lombardo. Il candidato del Nuovo Polo Civico si è sentito di rispondere alle allusioni circa il suo precedente impegno nell’amministrazione pubblica. “Quanto rappresentato dal programma televisivo, tutto da verificare nelle sedi competenti, non fa venire meno la stima e la riconoscenza della Città per l’attività svolta dai dipendenti comunali, di cui conosco, per esperienza diretta, la disponibilità personale e la generosità lavorativa al servizio della collettività pure a fronte delle note carenze d’organico”.

Sulla stessa linea di difesa il candidato sindaco del Centrodestra, Alfonso Masini. “Ritengo scorretta la caccia alle streghe organizzata dal programma tv ancor prima dell’esito di un’indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria, l’unica deputata a valutare e a giudicare i fatti”.

La stretta nei confronti del personale impiegato in Comune appare un sostegno ovvio da parte di chi si candida a rappresentarne l’amministrazione. Senza il corpo collaborante dei lavoratori della struttura nessun eletto va da nessuna parte. Questo sostegno però deve andare ben al di là delle prescrizioni di maniera. In un Comune sotto-organico, senza decentramento, le difficoltà di chi lavora sono moltiplicate.

Quel che si avvia da quanto annunciato nella trasmissione televisiva di denuncia – un’inchiesta della magistratura – deve essere l’occasione per indurre i candidati a riflettere e bene sulla precarietà della struttura che si troveranno e innanzitutto sui problemi finanziari per i quali è escluso qualsiasi investimento in nuovo personale ma diventa necessario l’inquadramento di nuove figure in grado di espletare lo straordinario e l’ordinario in ogni settore.

E sarà su questo argomento che i candidati dovranno discutere come iene, con la forza dell’esercizio della critica.