Il centro di Guidonia si muove e indica il suo candidato sindaco di riferimento: Michele Pagano

Inizia la fase di pre-pre-pre-competizione elettorale. A Guidonia tutti questi “pre” si prendono un anno intero. Un anno sabbatico in cui qualsiasi sindaco è sotto scacco dei fuochi incrociati. Il giudizio su di lui è sospeso da tutti i componenti della sua maggioranza, più i pezzi di quella possibile. 

Questa lunga fase di stallo somiglia al “fuoco incrociato alla messicana” dei film di Quentin Tarantino dove tre o quattro contendenti sono ciascuno sotto tiro dell’altro e per non sbagliare stanno fermi. Questo stare fermi dura, in media un anno intero, prima di arrivare alla data in cui debbono esser fatte le liste e presentate le candidature. A rompere l’incantesimo di questa dimensione di limbo in cui ciascun operatore della politica non sa di quale morte deve morire sono stati i moderati: l’Udc e la Lista Monti. Più concretamente i due candidati sindaco che nelle precedenti elezioni si sono fronteggiati – Filippo Lippiello e Michele Pagano – trovano oggi una quadra.  

Ed a ben guardare è una lezione di politica che danno al Pd-Centrosinistra e il Pdl-Centrodestra. Diverse ragioni danno l’idea che sotto la cenere delle due formazioni principalmente contendenti ci sia ancora molta lava incandescente. Sì, perché invece dovrebbero esser prese delle posizioni chiare che, a ben guardare, dovrebbero essere a un passo dal comune buon senso – espressione molto cara al candidato sindaco avvocato Michele Pagano. Eligio Rubeis dovrebbe far pace con un settore di imprese che rappresenta una forza importante nella città: le imprese del travertino e iniziare la sua volata per il secondo mandato. Il Centrosinistra dovrebbe consacrare il suo Vas d’elezione che oggi si ravvisa in Domenico De Vincenzi.

Ma mentre per Centrodestra e Centrosinistra i condizionali sono sempre d’obbligo, i moderati invece hanno scelto. Iniziano quindi da questi giorni la loro campagna elettorale. E possono dire alle due precedenti compagini citate: se ci siete fate un colpo. Tutti questi ragionamenti non vedono il Movimento Cinque Stelle, sul quale debbono concentrarsi tutte le attenzioni possibili e il cui  responso elettorale consiste in una grande incognita.

In queste incertezze Michele Pagano e i moderati hanno tagliato il nodo gordiano. Loro partono. Gli altri? Staremo a vedere