TACCUINO PER IL SINDACO III

Guidonia deve essere ricostruita pezzo a pezzo partendo dal costruito. In discontinuità con l’idea di città che l’ha portata al fallimento.

Quell’idea della bassa densità che ha portato a costruire edifici residenziali a distanza, in linea retta da piazza Matteotti di circa 12 km lato Pichini, 12,5 kmq lato Colleverde… È una città dove il “fare sistema” con l’imprenditoria privata è avvenuto con la parte pubblica che ha sempre rincorso i privati .

Guidonia, come molte altre città, la costruiscono i privati. La parte pubblica non riesce neppure a far rispettare le regole …. (con le cave è successo questo: la parte pubblica ha “dormito” per anni e quando si è svegliata ha cercato di imporre regole in corso d’opera e retroattive, ammazzando in questo modo un intero settore).

Ristabilire un giusto rapporto con le iniziative private significa stabilire regole ed obiettivi strategici chiari. Significa tornare a pianificare il territorio, gli ultimi piani attuativi a Guidonia risalgono ad 8 anni fa, al duo Ferrucci-Rubeis.

La priorità è ripensare e ridisegnare la città. Serve un nuovo piano strutturale Quei meccanismi che hanno portato alla crescita della città non esistono più. Sono cambiati. Serve diminuire il consumo di suolo ed aumentare le cubature nelle zone pianificate!