Indice Rilevanza

In politica non conta solo il numero dei contendenti ma anche il loro peso specifico

Antonio Tortora ritorna sulle sue posizioni ma rilancia per un progetto di giunta condiviso

Le divisioni dell’aritmetica non sono mai le stesse di quelle politiche. La distribuzione delle deleghe per fare l’esecutivo a Guidonia è ben lontana da una definizione. Ci sono sette incarichi disponibili in esecutivo. Ma ci sono anche nove gruppi che ritengono di avere diritto a quelle nomine:

1) Bertucci-Vallati,

2) Marini-Cipriani,

3) DeMaio-Venturiello,

4) Sassano,

5) Mazza-Morelli,

6) Cacciamani-Tortora (Ncd),

7) Alessandro Messa (FtdI),

8) Aldo Cerroni,

9) Lista civica Rubeis.

Nell’impossibilità di addivenire ad eliminazione fisica il Sindaco dovrà tener conto dei pesi dei singoli gruppi. Ed allora ecco la ricetta di Antonio Tortora. “Io sono l’unico Consigliere che è pronto a dimettersi per avere una delega. Si darebbe soddisfazione al Nuovo Centrodestra. A Marianna De Maio darei una delega specifica alle pari opportunità che le consente di non dimettersi. Quindi a ciascuno dei gruppi formati darei un assessorato. E così si risolve”.

Antonio Tortora dice di esser stato riacchiappato dal ministro Beatrice Lorenzin perché si era già dimesso dal gruppo del Nuovo Centrodestra. Ha deciso di attendere, ma chiede al sindaco maggiore colleggialità: “Eligio Rubeis è una persona intelligente, tra le più intelligenti che io conosca, quindi sa perfettamente che una cosa importante come la giunta municipale deve essere discussa con tutta la sua maggioranza. Voglio sperare che questa nomina a Vice Sindaco lui l’abbia fatta temporaneamente per avere qualcuno che gli firmasse le carte nei giorni in cui lui si era preso un periodo di ferie”.

Antonio Tortora minimizza e irride, per non arrabbiarsi ancora di più. “Oppure c’è un’altra possibilità, che abbia nominato Andrea Di Palma vicesindaco con convinzione. Benissimo! E allora se lo accolli lui. E così la sua quota-parte sarebbe soddisfatta. Se questo non è possibile ed ha bisogno di una persona brava e solerte come Andrea Di Palma può sempre fargli fare il Capo di gabinetto. Chi avrebbe nulla da dire? Non ho nulla contro Andrea. Anzi, insisto nel dire che è una persona molto in gamba. E’ il metodo che trovo inaccettabile”.

Ma le motivazioni date a livello informale dal sindaco, secondo quanto Tortora stesso dice, non darebbero tanto l’idea di una scelta estemporanea: “Rubeis scrivendomi via sms mi ha detto che questo accordo arriva da Roma ed è di otto mesi fa. Ma come è possibile se otto mesi fa, ottobre 2013, non eravamo nemmeno nati come partito? Caro Eligio, ma che vuoi prendere in giro proprio me?”

Nel frattempo Tortora va forte della sua amicizia con Beatrice Lorenzin alla quale ha assicurato 553 voti a Guidonia sui 35mila in queste elezioni europee. “E sia ben chiaro – scandisce Tortora – da La Botte ne sono arrivati proprio pochi”. (In questo modo vuole alludere al collega Cacciamani che non si è prodigato come lui per lanciare la volata al ministro della salute in proiezione europea).

Sono questi i pensieri di Antonio Tortora che rabbuiano il suo fine settimana. Ma il Consigliere è ancora convinto che tutto si chiarirà lunedì, appena avrà un chiarimento dal sindaco.