Valorizzazione dell’architettura razionalista: recupero ad originaria integrità

In ogni Comune d’Italia si valorizza il lascito storico. Si tratta perlopiù di città rinascimentali, medievali … Guidonia oltre le caratteristiche ghibelline del suo centro storico, Montecelio, offre un esempio unico di architettura razionalista che dette le basi per altre correnti nei modelli di città – a cominciare della tendenza di design artistico che fu la Bauhaus.
In questa modalità di architettura urbanistica tipica del Ventennio Guidonia rappresenta un capitolo speciale. Il disegno della città di fondazione, infatti, fu coerente e preordinato dal grande architetto Giorgio Calza Bini.
La pianificazione della città, che vedeva da una parte la piazza contenuta nell’abbraccio della struttura dove ha sede il governo della comunità civica, da una parte. Dall’altra il luogo di culto, la chiesa di Santa Maria di Loreto. Tutto attorno le abitazioni che dovevano essere dedicate al personale dell’Aeronautica fino alla Pineta e all’aeroporto Barbieri da cui lo stesso Comune trova fondamento esistenziale. In continuità al centro abitativo il Teatro Imperiale che trenta anni fa perse la tradizionale “buca” nella quale si collocava l’orchestra che sempre accompagnava gli spettacoli. Il teatro però rimane una testimonianza eccezionale di acustica e agibilità, sia per la visibilità del palco che per la fruibilità nel resto del contesto urbano. Teatro, come la sede amministrativa, ma anche la chiesa, la Pineta e l’aeroporto più distanti forniscono un’idea di città e di vivibilità. Concetti che oggi debbono essere strappati ai contesti urbani totalmente deprivati dalla contemporanea presenza di questi fulcri della convivenza. A Guidonia si trovano come progetto originario.
Sono tratti, ciascuno di questi, che se restaurati e riportati ad originaria integrità possono dare un’immagine di Guidonia completamente diversa e molto più apprezzabile dai suoi stessi cittadini. Ciascuno dei particolari di questi insediamenti hanno una loro bellezza, oltre che una funzionalità, che deve essere riportata al primo progetto.
L’idea a cui lavorò una precedente amministrazione fu quella di arrivare a una pubblicazione su un periodico specifico di architettura per predisporre, da lì, il ripristino di ogni angolo, di ogni aspetto per come fu pensato.
Parte del lavoro è stato fatto con lo smantellamento della piazza dal parcheggio oltre dall’orrenda scritta in blu. che indicava inutilmente dove ci si trova.
In una fase di grandi recuperi urbani, anche Guidonia potrebbe concorrere a questa grande operazione di restyling per farne anche meta turistica di visite guidate. Uno degli obiettivi, tra gli altri: togliere le superfetazioni che appesantiscono le strutture togliendo loro quel colpo d’occhio che l’architetto Giorgio Calza Bini aveva predisposto. Guidonia può farlo. E così porsi come vero centro, tra i diversi centri cittadini di cui è costituita la sua complessa urbanistica.
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