Il nuovo libro di un autore di Guidonia, Andrea Galasso

Un manifesto della non violenza deve fornire esempi più che esprimere nuove metafisiche. Anche perché la non violenza non è nuova nella Storia. La ricordiamo in una miriade di episodi rintracciabili qua e là negli accadimenti umani così come nelle opere letterarie. Andrea Galasso, alla presentazione del suo libro dal titolo “Tracce Nascoste” edito da Aletti di Guidonia a Villa Cornetto il 4 dicembre, ricorda l’esempio di Lisistrata nella commedia di Aristofane dove l’ateniese convoca tutte le donne di Sparta e Atene convincendole ad uno sciopero del sesso con i rispettivi mariti e convincerli a smettere di fare la guerra l’uno con l’altro. Si tratta solo di un esempio tra mille. Un esempio di come una presa di posizione non violenta riesca a indurre la fine della guerra.
Teatrale l’adattamento narrativo di quello che si presenta come un pamphlet non ideologico. Andrea Galasso mette insieme tre storie reali ma diverse e distanti nello spazio e nel tempo. Sono identiche testimonianze del fatto che è possibile cambiare la propria vita, come la vita collettiva, rifiutando l’uso della violenza ma non per questo essere meno determinati. D’altro canto, della non violenza si può parlare solo esemplificandola, solo in modo ostensivo, puntando l’indice su esempi concreti. La non violenza è impossibile imbrigliarla in una gabbia concettuale, perché come ogni sistema ideologico avrebbe bisogno di asserzioni, di positivi valori guida e in definitiva di dogmi che ne inquinerebbero la spinta innovativa. Quindi Gandhi, Martin Luther King, Aung Sauns Soucì, ma anche San Francesco D’Assisi nella loro rispettiva e rispettosa differenza l’uno con l’altro marciano individualmente, ma radicalmente insieme in questo prodigioso progetto di cambiamento del mondo che consiste, essenzialmente, nel cambiamento di sé stessi.