“Guidonia è stata sempre trattata come un bacino elettorale e molte scelte imposte dai partiti in questi anni, a destra come a sinistra , erano contro gli interessi della nostra città”. A parlare non è un ribelle, non è un barricadièro .
È Mauro De Santis, consigliere comunale nella lista civica. Cultura politica della Prima Repubblica, in apnea nella Seconda, si candida nella LISTA CIVICA in una fase completamente nuova per la città, quando dilaga il movimento Cinquestelle e i partiti tradizionali arretrano. Quindi, anche se tradizionalista nei modi e nei toni, si pone come innovatore.
De Santis riconosce due priorità. Di fatto e di pensiero. Le priorità di fatto per Guidonia: “riordino della rete viaria, conclusione dei lavori del Palazzetto dello Sport per consentire alla terza città del Lazio di avere un impianto sportivo all’altezza di eventi sovracomunali, accordo con ACEA per il potenziamento della rete idrica in alcuni quartieri tipo Marco Simone, Setteville Nord e Collefiorito dove la carenza è cronica, protocollo di intesa con POSTE ITALIANE per dotare i quartieri che ne sono sprovvisti di uno sportello postale, una delegazione per ogni circoscrizione”…
Sulle “priorità di pensiero”: “occorre prendere coscienza di quello che si è, una città di media grandezza e non un piccolo centro, e di conseguenza adeguare anche il pensiero e il modo di amministrarla. Innanzitutto il degrado ambientale. Sono preoccupato per quello che potrà accadere nel campo dei rifiuti con Roma che è pronta a riversare su di noi tonnellate di immondizia.
Sulla crisi appena conclusa. “Il Polo Civico è stata la prima forza politica a rimandare al mittente l’appello del Sindaco verso dei fantomatici “responsabili”. A differenza del Parlamento, nei comuni si ha l’elezione diretta del Sindaco, con la conseguenza etica e morale che i cittadini scelgono contemporaneamente sia il primo cittadino che la coalizione che li governerà e questa, scusate è cosa non da poco, e non può essere piegata alle logiche delle segreterie dei partiti o alle ambizioni personali, o, scusate ma va detto, ai drammi personali dell’apprendere del proprio fallimento e tornare alle faccende quotidiane”.
Sulle prospettive della Lista Civica. “Il nostro è un approccio completamente alternativo al sistema dei partiti – è questa l’irrinunciabile premessa – Da anni ormai la fiducia dei cittadini italiani per i partiti è a livelli bassissimi (il 3% secondo la classifica annuale di Demos). Questo si comprende col fatto che la politica diventa fallimentare quando non risolve i problemi. Anzi! Quando li risolve per sé, quando non risolvendo i problemi ci si trasforma in mediatori eterni di soluzioni che non arrivano mai”…
Quindi la definizione di civismo: “l’avere cura della propria comunità, cercare di risolvere i problemi del proprio territorio… Sono cose che si possono affrontare esclusivamente se non si fa solo quello che dice un partito obbedendo agli ordini che arrivano dall’alto”.
La concretezza come centro nevralgico della scelta civica: “risolvere i problemi del territorio richiede sinergie con territori contigui o con altri enti. Ma Civismo vuol dire anche appartenere ad una collettività, alla sua storia, alla sua identità. Civismo è partecipare alle esigenze quotidiane, è riportare tutti noi ad una visione della politica di partecipazione”.
I mali del nostro tempo: “Adesso è molto di moda pensare che basti conclamare un problema per risolverlo e non c’è voglia di studiare. Bisogna affrontare la complessità delle cause dei problemi. Agitare un problema locale è scambiato oggi per fare politica, ma fare politica significa trovare soluzioni e ciò implica serio studio”.
Ma sulle alleanze possibili: “una domanda che andrebbe rivolta ai partiti, e soprattutto ai politici locali, bisognerebbe chiedere a loro se sono pronti, ad anteporre il bene della città agli interessi delle loro segreterie. In fin dei conti non vengono votati dai partiti ma dai cittadini e per quest’ultimi vedersi mettere in secondo piano davanti ad interessi di bottega , a volte inconfessabili , è davvero umiliante”.
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