Un lutto grave per la città che ha visto Cipriani sempre in prima linea per valorizzare Guidonia

Quello che in molti si temeva, è avvenuto. Ernelio Cipriani ci ha lasciati. Da più di un anno sofferente di un male che ha combattuto sempre con grande dignità, fermezza, ma anche col sorriso, si è congedato dal mondo. Del resto, nessuno di noi avrebbe voluto vedere in lui un Ernelio a mezzo servizio, una persona sofferente e incapace di lavorare per la sua città come il vero combattente che è sempre stato. Ernelio era un uomo forte. Non faceva sconti. Specialmente quando la battaglia era per l’affermazione delle sue idee e del suo mondo.

Assessore ai lavori pubblici in questo corso amministrativo, nel precedente primo governo Rubeis nell’esecutivo ha assunto le deleghe prima alle politiche sociali e poi al demanio e patrimonio. Ernelio Cipriani da venti anni viveva intensamente nella dialettica pulsante della città. Un percorso lineare, il suo, dall’Msi, An, Pdl, fino ad oggi, dove però non si era mai posto come protagonista assoluto. Era l’uomo che preferiva cedere il passo ai cosiddetti big. Con questa espressione intendeva indicare le persone che sapevano meglio di lui gestire quel ruolo di ribalta. A lui era più congeniale lavorare sulla sostanza, senza clamori.

Di lui tutti ricorderanno la bonomia nei modi e nelle risposte, anche quelle più provocatorie dei cronisti. Si smarcava sempre con la battuta di alleggerimento. “Se sai tutte queste cose, vuoi venirlo a far tu l’amministratore?” E subito dopo: “No, non te lo consiglio, sei troppo leggero”. (Al di là dell’ironia, con questo intendeva probabilmente poco attrezzato psicologicamente a sopportare gli urti della vita politica. Oppure che per amministrare devi avere il peso che ti è dato dai voti, dal sostegno di persone di peso. Diceva tutto questo con una battuta che sembrava indifferente. Ma era sempre calibrata).

Mi divertiva punzecchiarlo su Fairylands di cui era giustamente orgoglioso e che ogni anno con gli amici Mauro Lombardo e Giampiero Marini organizzava a Guidonia Montecelio: “Da persone di destra – gli dissi scherzando – mi aspetterei di veder valorizzata l’antica Roma, non i celti”… “Sono i compagni che fanno gli studiosi e vorrebbero parlarci dell’antica Roma. Ma sono noiosi e non ci riescono. Quindi torniamo in campo noi”.

Ernelio, anche nelle ultime elezioni, aveva concorso a diventare Consigliere comunale riuscendoci. Pur già in difficoltà di salute per fare la campagna elettorale aveva trovato la forza, specialmente con i suoi amici di sempre, di portarla a termine in modo vincente. La sua formazione politica è avvenuta nella cultura dell’opposizione di destra. Condivise gli anni della prima gioventù la scapigliatura di una destra che non si pensava di arrivare, un giorno, alle leve del comando, nella città e nel paese. E di quella cultura radicalmente sociale ha sempre conservato le matrici.

Alla conferenza stampa di presentazione della candidatura di Eligio Rubeis, volle intervenire: “Siamo tutti con te, sindaco”.

L’ultimo incontro è stato alla festa di Guidonia Sporting club allo stadio della città. Solo il tempo di un breve saluto. Dimagrito, come era da più di un anno, sono i casi in cui non si vuole dare troppa enfasi ai saluti per timore di quel che comportano. Oggi, a tre settimane, non sono pentito di questo saluto fugace. Non saremmo stati in grado di dire nulla di più di quanto ci siamo detti, di quanto hai detto nei tuoi anni alla tua città. Un saluto caro, Ernelio.

Ti sia lieve la terra

(La foto proposta è il ritaglio dell’immagine in cui Ernelio Cipriani è con i suoi due amici di sempre: Mauro Lombardo e Giampiero Marini. Ci scusiamo per averla utilizzata con gli indicati omissis, ma ci sembrava, tra i mille volti ritratti, l’immagine giusta per ricordare l’amico).