È una giovane avvocatessa di Guidonia che apre uno spazio speciale in questo notiziario. Qui di discute su idee per costruire una città nuova prendendo spunti da progetti e visioni nuove

Non è un’utopia rendere possibile una Guidonia Montecelio dove è premiato il merito dei giovani. Una città dove dove si costruisce un legame positivo tra mondo giovanile e città

Un giovane soddisfatto del proprio percorso formativo e di vita sarà certamente un buon cittadino per Guidonia Montecelio. In questa città dove mancano scelte e soluzioni politiche valide e razionali per la società e per il territorio.

L’amministrazione comunale può farsi promotrice di eventi o di possibilità di mettere alla prova il proprio talento nell’ideazione e sviluppo di un progetto innovativo.

Bisogna quindi attuare un Piano territoriale cittadino. Fare questo è possibile attingendo a fondi nazionali ad hoc. L’obiettivo è perseguire una metodologia di lavoro che sia integrata tra i vari comparti dell’Amministrazione in modo partecipato con altre istituzioni e organizzazioni del sociale.

Tanto si potrebbe e dovrebbe fare nella nostra città per il sostegno ai cosiddetti ‘Neet’, ovvero i giovani con minori opportunità sia di studio sia economiche, che non studiano, non lavorano né seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale: l’affiancamento alla ricerca del lavoro presuppone infatti, da parte di un’amministrazione comunale, la costruzione di un’infrastruttura sociale che includa aziende interessate a sostenere le competenze emergenti, un sistema creditizio disponibile a finanziare imprese giovanili e organizzazioni disposte a intercettare le domande dei giovani.

La parola chiave è Coinvolgimento

1- Attivare   campagne di crowdfunding dirette ad una raccolta fondi, in cui chi, soprattutto in ambito imprenditoriale, decide di finanziare opere e servizi pubblici per i giovani, possa usufruire di sgravi fiscali, un abbattimento di oneri concessori ecc … così da poter disporre di quelle risorse economiche   necessarie per sperimentare luoghi informali della pratica dello sport, presenti a livello decentrato al fine di creare play ground gestiti dai ragazzi che li frequentano e da animatori sportivi presenti sul territorio.

2- Creare degli hackathon. Sono eventi partecipativi e competitivi dalla durata variabile, organizzati con diversi scopi: didattici, lavorativi e sociali, lanciando ai partecipanti, tra cui i giovani, delle “sfide” su temi attuali quali l’ambiente, da raccogliere in team in cui giovani e professionisti dei diversi settori interessati interagiscono, cimentandosi nello sviluppo di un’idea innovativa o nella risoluzione di un problema della vita reale.

(L’amministrazione comunale ben potrebbe farsi promotrice di questi eventi, in quanto, sempre più spesso, gli hackathon sono aperti ai giovani che abbiano voglia di testare il proprio talento nell’ideazione e sviluppo di un progetto innovativo).

3 – Tutti concordano sull’utilità di un concreto servizio Informagiovani “digitale”. Ebbene, dovrebbe essere interconnesso con le realtà del territorio.

4 – Creare per i giovani incentivi economici per svolgere volontariato attivo – usufruendo in “cambio” solo per citarne qualcuno, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, di una carta di accesso gratuito ad opportunità culturali e sportive e/o di una riduzione dell’affitto per i giovani che vogliono rendersi indipendenti dalle loro famiglie d’origine e che non possono ancora farlo, perché magari hanno ancora un lavoro precario.

Occorre aprire una pagina nuova: una città che vuole investire sul futuro con e per i giovani: ascoltando le loro speranze, le loro esigenze di formazione, adottando politiche per l’abitare, nonché creare  nuovi luoghi e spazi per il protagonismo giovanile.