All’inaugurazione il sindaco Eligio Rubeis, Marco Bertucci ed Adriano Mazza.

Un’opera pubblica per la sicurezza nel traffico stradale, l’emblema del buon governo della città, l’esempio di un neonato orgoglio di essere cittadini di Guidonia e non più terra di mezzo tra la grande urbe e il contado. Su queste tre idee si è inerpicato, mercoledì 11 dicembre, gli interventi del sindaco Eligio Rubeis, del Capogruppo del Centrodestra Marco Bertucci, dell’assessore alle finanze Adriano Mazza. Nello specifico, l’assessore ha teso a rimarcare come questa opera sia stata possibile in virtù della condotta oculata delle risorse finanziarie da parte del Comune che, oggi più che mai, si trova al bivio di grandi scelte. Guidonia poteva essere il luogo della depressione, dello scontento, della crisi, invece recuperando da zone evasive, con una condotta sapiente delle risorse, in ingresso e in uscita, la Città dell’Aria può tagliare il nastro di un’opera che riporta alla propria dimensione: il travertino, l’idea vincente di una realtà sociale che fa fatto della sua capacità operosa la vera fonte di ricchezza condivisa. Ora questo arco non sta a celebrare una vittoria in guerra, come succedeva agli imperatori dell’antica Roma, ma il fatto che Guidonia ha oggi superato tutti gli esami per dirsi pienamente legittimata a dire la sua in un contesto territoriale, abbandonando quella dimensione di fanalino di coda nelle tematiche territoriali.
Marco Bertucci ha ugualmente rivendicato la fierezza di essere cittadino di Guidonia. Un’opera, quella dell’arco, che evidenzia la capacità del Centrodestra di tagliare il nastro a tante opere pubbliche. Prima fra tutte il nuovo asilo comunale pubblico realizzato interamente da questa amministrazione.
Un altro bagno di realismo l’ha portato il sindaco Eligio Rubeis. Questa non è semplicemente una nuova rotatoria. Questa non deve essere ricordata come l’amministrazione che ha realizzato rotatorie. Semmai ha dato una risposta alla miriade di incidenti stradali che negli anni hanno falcidiato persone che attraversavano il trivio della città che porta alla tiburtina, quindi a Roma, oppure al suo cuore pulsante.
L’opera, come quella precedente a Villalba, ha il merito di valorizzare la pietra lapidea tipica di quest’area. La pietra con la quale a Roma in età post augustea, fu totalmente rimodellata la città dell’Impero. Ora questa pietra, questo nuovo assetto di viabilità, questa nuova energia propellente, debbono dare a Guidonia la leadership del governo locale.