Indice Rilevanza
Arrivano i grillisti anche a Guidonia. I politici di professione appaiono poco preoccupati ma dovrebbero esserlo
Si presentano come “UNICA VALIDA alternativa ad una classe politica dominata da fortissimi interessi personali e poco interessata ad un reale cambiamento nel modo di amministrare questa città”.
Non ci sono idee o programmi nella convocazione alla convention popolare del movimento di Beppe Grillo. Come da crisma imposto dal suo leader le proposte nascono dalla gente e tra la gente. Ma stavolta invece di una piazza telematica si è scelta una piazza vera e propria: la pinetina di Guidonia, Parco Caduti di Nassirya. “Il Movimento Cinque Stelle – si legge nella comunicazione – si è radicato perché tramonti definitivamente questo modo di fare politica così distante dalla gente e dai loro bisogni, così poco trasparente. Perché tramonti questa politica mai raffinata, mai dotta, mai al passo con i tempi, mai civile e moderna come la nostra comunità meriterebbe”.
Lo schema di convocazione è quello tipico della tradizione marxista. La prima la discussione tra militanti, simpatizzanti e amici. Nel pomeriggio calano i leader. Sono Valentina Corrado e Marcello De Vito. Convinti di vincere – tanto che il loro astag titola ” #vinciamonoi ” – anche in questo richiamano la tradizionale spinta emotiva alla vittoria come propellente ad essere votati, come se in politica non fosse sufficiente semplicemente esserci, con la testimonianza e l’azione concreta, come portatori di ipotesi ancora irrealizzabili ma possibili.
Il Movimento guarda alla vocazione politicistica di questa città che in tempi non sospetti ha formato sua sponte movimenti politici che uscivano dal seminato di organizzazioni politiche canoniche. Bisogna considerare anche il fatto che nella Storia queste liste civiche non ebbero molta fortuna ed anzi Guidonia si presenta nel contesto della storia italiana come anticipatrice di tendenze nazionali. Il 25 maggio ci saranno alle elezioni amministrative e comunque saranno determinanti, sia che vincano sia che non vincano. In quest’ultimo caso infatti determineranno un’uscita di voti da una compagine o un’altra e la coalizione più penalizzata per i Cinque Stelle perderà.
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