Continuano le consultazioni per arrivare alla candidatura di sindaco
S’è creato un asse in Forza Italia. Fa capo all’ex sindaco che non è Eligio Rubeis, bensì l’ex ex: Stefano Sassano. L’asse ha bisogno di almeno due punti di tenuta. L’altro è garantito dal coordinatore Andrea Mazza. A spiegarlo esaurientemente è il notiziario Dentro che rendiconta della riunione di lunedì 13 marzo. Incontro nel quale i consiglieri uscenti si sono presentati al cospetto di Adriano Palozzi, segretario provinciale di Forza Italia. L’incontro si è tenuto a Roma. (Inutile attestarne l’esatta ubicazione. Anche se qualsiasi giureconsulto della politica potrebbe obiettare sulla legittimità della sede dove si celebra il processo). Gli azzurri debbono trovare una quadra. Debbono trovare una persona, un nome e cognome. Non solo. Questo nome e cognome deve essere credibile e spendibile perché con questo nome e cognome dovrebbero convincere quelli di Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, se necessario quel che resta del Nuovo Centrodestra, associazionismo vario a convergere su questo candidato. Con la composizione del Consiglio comunale che si vede ridotto, bisogna fare bene i conti. E allora bisogna fare il calcolo delle probabilità. Si conteggiano i risultati in caso di esser minoranza. IN poche parole, non funziona più candidarsi con la propria lista e la fiducia di farcela a strappare il seggio di Consigliere comunale. Con la riduzione dei posti in sede consiliare la composizione della massima assemblea cittadina riconosce solo maggioranza e minoranze reali. Le minoranze nelle minoranze sono soggette a sparire. Quindi sempre più il richiamo allo spirito di coalizione è una necessità, più che un monito. Ma in tempi di divisioni interne è difficile arrivare a dama. Secondo la descrizione accreditata Forza Italia, come la Gallia descritta da Cesare, sarebbe divisa in tre parti. Due si sono coalizzate, Stefano Sassano e Andrea Mazza. L’altra in minoranza: Rubeis. Ora! Non si capisce bene come la componente di minoranza osi avanzare la propria candidatura. Sarebbe soggetta ad essere bruciata. Nel gioco delle rappresentanze interne bisogna aspettare che si brucino quelle delle due componenti vincitrici. Ma al momento non è dato sapere quali siano i candidati delle medesime. Il recepire la candidatura della componente di minoranza avrebbe il senso di recuperare l’unità di partito, evitare che la minoranza si smarchi e giochi per conto proprio. D’altro canto, però, non si capisce bene che senso abbia essere maggioranza se non si può esprimere nemmeno la candidatura a sindaco. La risposta c’è. Ha poca importanza la designazione del candidato sindaco se questa candidatura è soggetta a perdere. Importante con questa candidatura ritrovare la compattezza di partito, prima, e quella di coalizione, poi. Ma d’altra parte, non c’è battaglia che si possa iniziare con la consapevolezza della sconfitta. Anche la candidatura di Stefano Sassano nel Duemila sembrava destinata alla sconfitta e invece vinse. Anche ad Eligio Rubeis riuscì a fatica di ottenere la candidatura su Lombardo con un centrosinistra che aveva imbarcato pezzi di centro, eppure Eligio Rubeis ha segnato un’epoca per Guidonia (piaccia o no)vincendo e rivincendo. Quindi nulla è mai detto in politica. E in un quadro in cui il Pd è dilaniato all’interno con primarie di sindaco e segretario nazionale, in cui i Cinquestelle sembrano battere in ritirata non avanzando nessuno dei loro consiglieri uscenti più conosciuti in città, Forzitalia e company possono giocare la loro chance. Ma è questo quello che vogliono?
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