Indice Rilevanza
Quando incontravi Gigi era impossibile sfuggire a una sua battuta. Gli rispondevo che era sprecato per la politica, avrebbe dovuto fare l’opinionista: quello che fende stilettate con lo stile scanzonato del ragazzo al di fuori dei giochi. E in fondo lo era veramente. Anche se la sua esperienza politica era di lunga data. Fin da ragazzo aveva occupato ruoli di responsabilità per il Comune, come rappresentante di Alleanza nazionale. Poco più che ventenne, dal 1996 al 2000, aveva ricoperto il ruolo di presidente della circoscrizione di Colleverde, poi Consigliere comunale per Alleanza Nazionale. Ma nel ’96 Guidonia era governata dal centrosinistra, lui, Gigi, non mancava di offrire il suo apporto collaborativo: “perché la città, la gente, vengono prima di tutto”.
La notte di Capodanno se l’è portato via nel sonno con un attacco al cuore. Appena quarantasette anni, lascia moglie, figlia, un asilo nido che curava come azienda familiare.
Mancherà! E non in modo retorico. Mancherà per quel rapporto sempre franco con le sue stesse attività, coi suoi stessi errori. Mi disse una volta “L’articolo che hai scritto era garantista. Ma sappi che chi amministra non merita tante attenzioni” – ed erano i suoi colleghi di schieramento.
La manifestazione di Farylands che organizzava con gli amici inseparabili, Mauro Lombardo e il compianto Ernelio Cipriani, era il suo orgoglio. E lì lo punzecchiavo: “Non ti sembra una Disneyland vedere questi uomini in gonna che giocano a fare gli scozzesi?” … “La destra in Italia non dovrebbe valorizzare le tradizioni latine piuttosto che vagheggiare i celti?”… Chiudeva in breve rispondendo: “sei invidioso perché finalmente a Guidonia riesce una manifestazione culturale”… “Devi aggiornare le tue categorie di destra, ma del resto, da te”… E finiva in risata davanti a un caffè.
Ma l’esempio di Gigi Marini deve rimanere per la libertà del suo modo di agire nel progetto politico a cui rimaneva sempre fedele. Marini si sentiva, sebbene persona di destra, innanzitutto un battitore libero. Il simbolo di partito non poteva costituire uno schermo protettivo. Nelle ultime elezioni aveva contribuito a mettere in piedi una formazione di ispirazione politica tutta cittadina perché “oramai, a Guidonia, gli andavano stretti i confini del centrodestra” dove lui era nato politicamente. Fortemente autocritico, e mai di maniera. Ma anche capace di difendere fino allo stremo le posizioni del suo gruppo di appartenenza.
In questo genere di scritti si dice sempre: ‘ lascia un vuoto ‘. Lo lascia sicuramente. Ma vorremmo che col suo ricordo si lasci anche un esempio: il commiato di una persona libera.
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