Indice Rilevanza

Fermi i lavori per l'impianto di trattamento, non si ferma però il quesito sulla gestione dei rifiuti

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Sigilli al cantiere per la realizzazione dell’impianto di Trattamento Meccanico

Sequestro dell’area dove dovrebbe sorgere l’impianto TMB, in via Casal Bianco. I sigilli sono stati posti grazie al decreto del Giudice per le indagini preliminari di Tivoli dal Nucleo provinciale di polizia ambientale e forestale il 4 agosto.
“Lavori viziati da carenze paesaggistiche” – recita il decreto. Una procedura che rischia di rallentare fortemente i tempi per mettere in opera le operazioni di gestione parziale dell’immensa mole di rifiuti afferente all’impianto che dovrebbe concorrere a risolvere i problemi di Guidonia, ponendola come realtà indisponibile a caricarsi i problemi della produzione di mondezza per l’intero bacino.
Ma se i problemi fossero esclusivamente paesaggistici, quindi sotto tutela del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) troverebbero soluzioni. Non a caso il Mibact aveva fatto scadere i termini per presentare un atto per cui si doveva chiudere il cantiere. Scaduti quei termini, il cantiere aveva ripreso, onde poi esser nuovamente chiuso per il decreto pervenuto dalla Procura di Tivoli.
Un grande nodo sospeso riguarda metodologie e sistemi per la gestione dei rifiuti. Un problema che rimanendo non risolto viene traslato in una dialettica dei cattivi e dei buoni: chi vuole risolvere con gli strumenti della tecnologia che si vede contro coloro che non vogliono rifiuti nelle vicinanze delle proprie abitazioni.
In mancanza di una metodologia concordata sul sistema di gestione dei rifiuti, il cerino passa in mano al Mibact che ha competenze solo per la salvaguardia estetica del territorio.

Se fosse realizzato un impianto di termovalorizzazione senza alcun impatto estetico saremmo tutti d’accordo? Certo che no.

Segno quindi che è la direzione centrale dei lavori sui quali è lo Stato centrale a dover intervenire, a dover indicare quali sono i sistemi eco-compatibili ai quali i territori debbono conformarsi. Diversamente continuiamo ad avere un paese a due velocità: nord e sud. In questo vuoto decisonale a decidere, quindi, sono sempre e solo le procure. Ma la mondezza non ha sensibilità per i decreti. La mondezza è grave. Resta lì dov’è se non c’è alcuno che pensa a gestirla.