Chi era generale Roberto Conforti? Senza retorica deve essere ricordato come un raro campione dell’Italia che funziona. A lui si debbono molti dei recuperi archeologici sottratti alla malavita e ad illeciti affari. Si è trattato di veri e propri pezzi di Storia, di testimonianze che raccontano molto della vita di intere generazioni nell’antichità. E invece rischiavano di perdersi. Trafugate dalla terra, strappate anche all’incuria ma soprattutto tolte dal loro ambiente e al patrimonio nazionale di antichità, il loro destino sarebbe stato quello di esser mostrate come inutile trofeo di arredamento in abitazioni lussuose. Quindi totalmente deprivate della loro valorizzazione e contestualizzazione ambientale.
Il Generale Conforti è scomparso all’età di settantanove anni il 26 luglio di questo anno. E’ stato il comandante del Nucleo di tutela del patrimonio artistico affidato ai carabinieri. Non sono enumerabili i tesori salvati dai ladri che ne avrebbero fatto commercio illegale. Una macchia grave perché rischia di deperire il patrimonio nazionale con perdita di appeal del sistema-paese in termini di ricchezze storiche da apprezzare.
Guidonia, nello specifico, gli deve il ritrovamento della Triade capitolina e la Lastra del Nomentum.
A ricordarlo nella sala di Consiglio, il generale dei carabinieri Fabrizio Parrulli che nel suo intervento ha detto di dover al generale Conforti la sua esperienza e la tranquilla determinazione nel lavorare sempre con persone molto competenti, in ogni ordine gerarchico.
Anche il magistrato Paolo Giorgio Ferri ne evidenzia le qualità operative e la capacità di tenere sempre che l’azione di giustizia si concludesse a buon fine. IL giornalista Fabio Isman racconta come, con Conforti, il lavoro di cronista trovasse il vero sapore di operatore dell’informazione.
Durante l’iniziativa la consegna dei ricordi della giornata del 2 dicembre: agli intervenuti, il volume il ritorno dell’Arciere e alla Signora De Salvo Conforti dell’Arciere in bronzo.
Le testimonianze che si sono susseguite ricordano anche l’ingegno del generale, la sua capacità di trattare coi mezzi di comunicazione ma soprattutto di sapersi servire della tecnologia. Roberto Lai, presidente di Arciere, che è stato il cuore dell’organizzazione ha teso a rimarcare come ogni impresa del Generale sia stata dettata dal senso di appartenenza, all’Arma, all’Italia al bene più sacro che ci contraddistingue nel mondo. Con Lai, Eugenio Moscetti, presidente regionale della Società per la protezione dei beni culturali voluta proprio da Conforti (Sipbc), e Alfondo Masini, presidente dell’Associazione Nomentana di Storia e Archeologia. Con loro due la speranza per Guidonia di trovare la continuità nella tutela dei beni culturali territoriali.