La decisione ha una portata storica e sicuramente non rimarrà confinata alla cronaca del giorno. A seguito di un’interrogazione dei Consiglieri comunali di opposizione in cui si chiedeva al sindaco se fosse stato raggiunto da avviso di garanzia la giunta municipale ha deciso di esporre denuncia.
L’interrogazione è un’interrogazione! Darne notizia ha valenza di nozione vulgata e rimane come domanda, col punto interrogativo finale. Non esprime alcun giudizio. Non suggerisce alcuna conclusione. Ed in definitiva attiene a un fatto effettivamente accaduto e cioè l’interrogazione dei Consiglieri di opposizione (tutti tranne Simone Guglielmo ed Emanuele Di Silvio che non condividevano la procedura di firmare un documento congiunto per una notizia non verificata: legittimissimo).
IL notiziario Dentro Magazine si è limitato a darne notizia nella solita dinamica di rendicontare la dialettica tra forze politiche e suoi protagonisti nel lavoro dell’amministrazione di Guidonia. Impossibile comprendere la logica della denuncia se rimane la totale assenza di alcun giudizio offensivo e se l’attinenza al vero sussiste.
L’unica possibile intenzionalità potrebbe consistere nella pratica della “denuncia temeraria” – Si tratta di un antico stilema per cui la persona di potere denuncia anche in mancanza di alcun presupposto per denunciare. Denuncia per intimorire il cronista e indurlo a più miti consigli nel trattare le proprie vicende .
La questione in sé ha rilevanza non tanto per le possibili conseguenze a cui arriverà l’atto bensì perché questa delibera di giunta risponde a un fatto storico. Ma più esattamente da Guiness dei Primati!
Nessun’amministrazione di un Comune aveva denunciato mai la sua metà. Perché un consigliere di opposizione, sebbene di opposizione, fa giuridicamente parte dell’amministrazione della città. Quindi è come se l’amministrazione avesse sporto querela a una sua parte.
I motivi di tanto nervosismo irriducibile non si comprendono se non col fatto che solo il dubbio di un avviso di garanzia consista, nel mondo grillino, in una prova di colpevolezza tanto da dover indurre chi ne è raggiunto a dimettersi. Fa parte di una visione del tutto distopica del reale, chiaramente. La realtà delle cose che attengono alle procedure di legge è tutt’altra cosa.
Ma il caso Virginia Raggi dovrebbe far scuola nel mondo Cinque stelle che ha risposto alle accuse con grande piglio uscendone vincente e rafforzata. Un caso esemplare di fiducia nei confronti della giustizia.
Chiunque si divisa nella missione dell’informare sulle cose del mondo ha una fede anche inconfessata nella giustizia e sul fatto che presto tardi questa emerga e dia torto o dia ragione. Proprio come nella famosa canzone si diceva della Storia.
E sicuramente anche questo caso non farà eccezione.
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