Indice Rilevanza

" La politica e l'amministrazione pubblica sono un solo strumento per fare, non per differenziarsi ".

Intervista all’assessore Morena Boleo che ha le deleghe per le eco-compatibilità della città di Guidonia

Professione psicologa. Non vuole esser chiamata assessore (neppure se il termine assessore è coniugato al femminile). Preferisce “cittadina”. La cittadina Morena Boleo, nata trentun anni fa, di Albuccione ed ivi residente, quando parla della sua città apre a scenari nuovi. Le sue parole sono come i colori usati da un paesaggista. E come la tela dipinta quel che raffigura di Guidonia assume un carattere profondo e intenso, diverso dai colori naturali. Segue il vigore della volontà più che il grigiore della realtà. Ed è qui la sua vera forza. Ma la prima domanda è cosa ci fa una psicologa nel settore dell’Ambiente. Da donna di Destra è seguace di Carl Gustav Jung. E forse siamo all’inizio della risposta. Jung ebbe il merito di fissare l’attenzione sui simboli, sul misticismo, sui tratti di spiritualità ai quali inconfessabilmente gli uomini si riferiscono. Forse, come per l’irrazionale, il modo maldestro con cui molti cittadini non collaborano alla gestione differenziata dei rifiuti risponde all’incapacità di accettare gli eccessi. Quindi l’idea stessa di rifiuto è rifiutata e cioè segregata nella terra di nessuno. Prima della scelta di Rubeis questa terra di nessuno è stata l’Inviolata. Con la chiusura della discarica voluta da Rubeis questa terra non è più dei rifiuti, deve iniziare la sua valorizzazione. L’assessore Morena Boleo vuole continuare quest’opera: perché l’accumulo di mondezza all’Inviolata sia solo un triste ricordo per i cittadini di Guidonia.

Assessore Boleo, innanzitutto, cos’è l’Ambiente per lei?
L’Ambiente è la nostra casa, la nostra stanza, siamo noi stessi. Non solo le nostre strade. Vorrei che presto per ogni cittadino di Guidonia l’Ambiente sia il contesto in cui vive e in contempo sia la grande casa di ciascuno. In questa città si devono percepire standard di qualità e pulizia urbana, tanto che lasciare una carta sia vissuto come un’offesa per tutta la città …
Guidonia ha già fatto un capolavoro raggiungendo in due anni la quota del 63% di raccolta differenziata. Come intende migliorare?
La raccolta differenziata deve diventare una cultura diffusa che passa in ogni quartiere, in ogni strada, in ogni casa. Non devono esserci quartieri che restano indietro in questa gara di civiltà tra cittadini. Fare tutto questo è possibile. Dobbiamo diffondere in modo capillare la cultura dell’Ambiente. Questo affinché il senso del dovere di ogni cittadino sia una tendenza naturale. Capisco perfettamente che il cittadino che oggi differenzia i rifiuti esercita un’attenzione che prima non riservava a questa operazione. Ma bisogna anche capire che fare questo significa migliorare la propria città, vivere in una città più pulita, respirare meglio, vivere meglio. Quindi il cittadino non si deve sentire stretto in un dovere. Il dovere è sempre eteronomo: c’è fin quando c’è qualcuno che controlla. Sulla cultura dell’Ambiente deve costruirsi il senso di appartenenza del cittadino alla sua città.
Lei sa che come assessore all’Ambiente di Guidonia potrà essere soggetta a pressioni molto forti. Non è troppo giovane per questa responsabilità?
La giovane età non significa sempre mancanza di autonomia nelle capacità di scelta. E in tal senso, credo di essere attrezzata. Vero è che si giudica male la giovane età, equiparandola troppo spesso a sprovvedutezza. In effetti per scoraggiare chi prova ad esercitare pressioni sarebbe più facile avere venti anni di più. Ma in definitiva trovo la mia età anche un vantaggio: la voglia di fare ha una forza propulsiva che chi ha una carriera alle spalle, e tanto da perdere in caso di sconfitta, molto spesso ha perso. Io ho tanta voglia di fare e non ho amici da perdere per eventuali mie scelte.
Ma ci sono amici importanti che si possono trovare operando certe scelte …
Chiariamo subito che in questo lavoro non sono sola, ho una squadra con me e sopra a tutti un sindaco molto bravo perché ha dimostrato di esserlo. Il problema in situazioni complesse consiste sempre nell’affrontare la complessità capendo cosa guadagnano i cittadini operando qualsiasi tipo di scelta.
Quando si è accorta che le sue propensioni politiche erano di Destra?
Non saprei. Mi sono sempre sentita così. La mia vita ad Albuccione si è sempre formata nel rispetto delle regole e delle persone. Non mi hanno mai convinto le tendenze di moda che guardavano a sinistra, come al Liceo classico Amedeo d’Aosta di Tivoli. Forse l’amicizia con Alessandro Messa, ma anche mio zio che è uomo di cultura dal quale ho avuto una formazione sulla storia e sulla cultura latina mi hanno portato a vedere nelle cose una profondità che il laicismo di sinistra non aveva. E poi nel 2001, la prima volta che votai, non ebbi alcun dubbio. Votai Alleanza nazionale.
Cosa ha oggi il Centrodestra a Guidonia che il Centrosinistra non ha?
Guardi, francamente non entro mai in dispute di schieramento o di ideologia. Credo piuttosto che a Guidonia per il molto che il sindaco Rubeis ha già realizzato, questo schieramento sia il modo migliore per cambiare in meglio le cose. Il mio lavoro oggi è nel settore Ambiente, arredo urbano, verde pubblico, energie alternative, ritombamento cave … La mia visione però è sempre da cittadina. Non contano gli schieramenti, quel che conta è fare. La politica e l’amministrazione pubblica sono un solo strumento per fare, non per differenziarsi. Quel che serve alla città segna l’agenda del mio lavoro. E quel di utile da fare va fatto in fretta.