Il casale di Tor dei Sordi, tra la tiburtina e Casal Bianco, ingloba una torre costruita verso la metà del XIII secolo dalla famiglia De Surdis a controllo dei propri possedimenti. In quella che è oggi la tenuta dell’Inviolata sorgeva il Castrum Montis de Sorbo, attestato come castello alla fine del Duecento, ma preceduto da un villaggio non fortificato (villa), appartenuto sin dall’XI secolo al Monastero di S. Ciriaco. Di questa prima fase resta una solitaria parete archivoltata, dominante la collinetta, inserita tra i resti della cinta muraria del XIII secolo. Già nel 1386 il castello
era tornato ad essere semplice proprietà agricola. Nei secoli XVI-XVIII, in coincidenza con la trasformazione dei casali anche in luoghi di soggiorno dei proprietari, furono effettuati interventi di modifica e abbellimento e Tor dei Sordi divenne il “casino di villeggiatura” dei Padri Domenicani della Minerva che l’acquistarono nel 1595 e la inglobarono in un fabbricato secentesco con cappella eretto all’interno dell’originario recinto medioevale; inoltre costruirono un secondo recinto che ingloba circa sette ettari di terreno, oggi piantato ad olivi, con torretta semicircolare decorativa ad un’estremità. Oggi viene utilizzato per eventi e cerimonie nuziali.
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