Il Car evidenzia una notizia che gli organi di informazione hanno effettivamente silenziato: lo sciopero de trasportatori. La conseguenza si nota direttamente sui piccoli e grandi punti commerciali del genere alimentare ortofrutticolo. I prodotti della terra di Sicilia e Puglia debbono trovare una distribuzione locale senza trovare le consuete direzioni dei mercati centrali del sistema-paese. Arrivano però dalla Spagna. Frutta e verdura però non sarà sufficiente per dare risposta alle esigenze dei consumatori per cui la conseguenza vede, probabilmente, un rincaro dei prezzi.

All’Ansa il direttore del Car, Fabio Massimo Pallottini, ha detto: “Abbiamo disponibilità di prodotti locali, la cui distribuzione non è stata impattata dallo sciopero. La situazione che abbiamo davanti rischia di far saltare le logiche dell’intera filiera agroalimentare. Gli agricoltori dovranno continuare a raccogliere i prodotti nei prossimi giorni, anche se non riusciranno a distribuirli. Allo stesso tempo la merce già raccolta e rimasta bloccata per lo sciopero, sarà destinata solamente ai mercati vicini e non alla grande distribuzione”. “I consumatori dovranno rinunciare ai prodotti italiani che arrivano dal Sud dell’Italia come ad esempio l’arancia”, conclude la direzione del Car.

Prima di andare a fare la spesa dovrebbe esser buona norma, da parte del consumatore, leggersi se dal Car non sia stato detto qualcosa sull’andamento del mercato agroalimentare e comprare frutta e verdura come si fa nel mercato finanziario. Acquistare quando c’è disponibilità, organizzarsi a rinunciare ad alcuni alimenti quando si prevede scarsa disponibilità, quindi rincaro.