IL Piano di insediamento industriale e produttivo di Guidonia è visibilmente nel degrado

Rifiuti. IL problema di una zona che dovrebbe essere la vera eccellenza, il volano per occasioni di lavoro e nuove attività artigiane è assediato da roulette. Ogni tanto una parte del Consiglio comunale espone il problema, denuncia, reclama. Poi il silenzio per mesi. Nuovamente rumore sul problema ma niente. Eppure lì il Comune possiede aree che debbono trovare collocazione commerciale: essere occupati da nuove attività. Il sindaco ha annunciato un’ordinanza, la 231, ma non si comprende bene il livello risolutivo che potrà ottenere. Si tratta di un tipo di problemi molto più complessi di quanto appaia. Quando si tratta di popolazione nomade l’amministratore pubblico di una città non se la può cavare con una semplice ordinanza di sgombero. I nomadi vanno ricollocati perché sono tutelati da normative europee. “Mai tanta confusione per risaltare soltanto l’incapacità” – il commento di Giovanna Ammaturo . La Consigliera comunale di Fratelli d’Italia ha conteggiato, quella del 20 ottobre, come sesta ordinanza del sindaco espressamente dedicata ai siti industriali Pip 1 e 2.
“Controlli amministrativi delle forze dell’ordine sui veicoli che percorrono le uniche due strade di accesso, fotocamere e controlli anche dei bambini che si sentono lietamente gridare duranti i giochi per comprendere i motivi per cui non vanno a scuola” – la descrizione dello stato di fatto offerta dalla Consigliera che ha un’indicazione strettamente operativa: “Basta poco per intercettare certi veicoli e dissuadere. Una multa o un fermo amministrativo per raccolta senza autorizzazione sono deterrenti peggiori di qualsiasi ordinanza che se poi diventano sei ammettono solo che si è senza il coraggio di amministrare”.
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