E’ certo che la Russia ha dismesso di schierare l’esercito in Crimea. Il presidente Zelensky ha decretato la Giornata dell’unità di nazionale. Nel frattempo a Bruxelles si riuniscono i ministri della Difesa dell’Alleanza atlantica.
Ma la condizione non si può proclamare la distensione. Secondo fonti Nato l’esercito russo non si è ritirato esattamente, anzi il contingente ai confini è addirittura aumentato. Vige ancora una condizione di ricatto permanente che l’Occidente non può tollerare. Putin, ricevendo il cancelliere tedesco Olaf Scholz non ha chiarito i termini dello scioglimento del proprio esercito. Secondo Biden “un attacco all’Ucraina resta sempre possibile”.
Ma il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha chiarito che le esercitazioni alla frontiera sono concluse e uomini e mezzi sono sul punto di tornare alle basi e si tratta della fine pianificata dei lavori di esercitazione militare.
A sostegno sulla tesi che le ostilità non si sono mai fermate, il riferimento all’offensiva telematica che starebbe attuando la Russia. Lo denunciano le autorità di Kiev attraverso due banche pubbliche.
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