Indice Rilevanza

Sul teatro costruire una politica cultura che significa attività, commercio, impegno, scambio di idee, restyling completo della città razionalista di Giorgio Calza Bini

Presentazione del programma teatrale con il sindaco Eligio Rubeis e l’assessore alla Cultura Andrea Di Palma

Teatro Imperiale

Al sarcasmo da campagna elettorale è stata data una risposta. Da molte parti erano insorte umoristici scetticismi sul futuro del teatro Imperiale. C’è chi sosteneva che la sua apertura mai e poi mai avrebbe avuto effettivamente luogo. Questi scettici sono stati silenziati. Non con le maniere dure, intendiamoci. Semplicemente con l’operatività del fare. Viene presentata in questi giorni la campagna per l’intero anno del teatro Imperiale. Il cast di attori è di prima eccellenza. Anche in tal senso si risponde a coloro che ritenevano lo spazio relegato a compagnie paesane oppure a iniziative velleitarie. Non succede né l’una né l’altra cosa. In un panorama attoriale povero di veri talenti da presentare al pubblico dal vivo, in una funzione nella quale oggi il teatro è stato relegato in Italia (in cui attori cinematografici e televisivi senza parte, quindi senza arte, cercano di ritrovare una verginità in compagnie teatrali per trascinare pubblico) la direzione artistica del teatro Imperiale sceglie persone vere. Un programma asciutto, onesto, dove la rappresentazione non ha nulla di sfarzesco né promette quello che non potrebbe mai dare. Spettacoli allestiti da veri attori che calcano la scena per vera passione. Una massima tribuna, quella dello spettatore, dove si capisce la capacità di interpretazione di chi è sul palco. Dove la messa in scena non si delimita alla recita e la finzione aiuta ad entrare in una realtà sospesa, immaginaria, ma non per le due ore della rappresentazione.
Tutto questo può avvenire se il teatro esiste, se la platea è calda, ma soprattutto se una miriade di dettagli sorretti dalla struttura che ospita, tengono per questa che è una delle più antiche arti inventate nel corso della storia dell’umanità.
Questi spettacoli allora non saranno solo una vittoria del teatro, la dimostrazione cioè che anche sotto l’egida delle serie fiction televisive e degli sketch da rivedere e scoprire su You Tube, c’è uno spazio tutto aperto per la rappresentazione vera e propria di attori veri, in carne e ossa. Anche se fosse solo questo sarebbe una conferma importantissima. Ancora più importante è che questa conferma avvenga a Guidonia, al teatro Imperiale. Una sala ridotta cinema di seconda categoria che come tale aveva perso le sue connotazioni iniziali. Il teatro Imperiale è un capolavoro di architettura. La sua acustica non ha eguali e sarebbe possibile recitare anche senza microfoni. I suoi spazi accoglienti, una bomboniera che riporta però i caratteri austeri di un razionalismo maturo, quello pensato e rielaborato dall’architetto Giorgio Calza Bini.
Non per esser ripetitivi, chi gode ogni sera di questi spazi, un pensiero dovrà rivolgerlo anche a questo grande architetto che però Guidonia ha dimenticato e dovrà invece celebrare con iniziative dedicate.
Nel frattempo godiamoci questi spettacoli e brindiamo al teatro che non è morto. Evviva!