Apre l’impianto TMB. Sarà possibile con atto del commissario prefettizio. E’ stato riferito a Mauro Lombardo direttamente dal prefetto durante un incontro che era dedicato ai problemi della sicurezza. E’ il solito problema. Roma, il suo asse metropolitano in cui è compresa anche Guidonia, si trascina da decenni un problema che non riesce a trovare soluzioni. E quelle più antiche, nell’immediato, appaiono quelle immediatamente praticabili. La decisione è presa. Roma Capitale, Prefettura e Città Metropolitana recitano in coro l’etica del sacrificio dove a pagare sono sempre i soliti.
Il nuovo sindaco di Guidonia ha fatto giustamente notare quello che non è solo una svista di etichetta istituzionale ma un’autentica sopraffazione al governo di una città regolarmente eletto in tempi recenti. “La mia forte preoccupazione – ha detto Mauro Lombardo – per un’apertura straordinaria ed emergenziale dell’impianto che rischia di far trascurare o affrettare controlli e verifiche indispensabili per la tutela della salute pubblica e anche, da ultimo, la mia assoluta contrarietà”. Ma sul grave strappo di protocollo “per l’esclusione del nostro Comune dai tavoli sui quali è maturata tale decisione”, il sindaco ha detto: “la mia forte preoccupazione per un’apertura straordinaria ed emergenziale dell’impianto che rischia di far trascurare o affrettare controlli e verifiche indispensabili per la tutela della salute pubblica e anche, da ultimo, la mia assoluta contrarietà, consonante con l’opinione pubblica nella nostra Città, ad una apertura senza la conclusione del naturale iter previsto dalla legge per questi casi”.
Ma l’impressione sempre più marcatamente sensibile consiste nello stato di fatto che se le sedi istituzionali dove si decidono gli assi metropolitani bypassavano con grande facilità Guidonia anche precedentemente, ora che non è rappresentata da nessun partito che ha sede in sedi rappresentative di governo generale della nazione non avrà più voce e capitolo.
Dovrà ben alzare la voce Mauro Lombardo, farsi protagonista di fatti eclatanti, capaci di chiamare l’attenzione degli organi di informazione non solamente territoriali e dire che Guidonia ha smesso di essere zona di frontiera, terra di conquista, contado.
Portare avanti il protagonismo dei suoi novantamila abitanti, creare alleanze in sede di Città Metropolitana, accettare il braccio di ferro con Roma, sicuri di possedere quel che a loro interessa: il sedime e anche il grosso dell’impiantistica dove dare ricovero agli esorbitanti rifiuti della Capitale.


Ancora nessun commento