Si dice sempre che nella storia dell’asse est della città metropolitana di Roma la presenza del travertino segna ed ha sempre rappresentato un capitolo importante. Si tratta quindi di un fatto connaturato con la morfologia del luogo, con la propria Storia …
La presenza delle cave però si traduce in una forte seccatura per due categorie di persone: i costruttori che vorrebbero avere la terra spianata per dare soddisfazione agli appetiti prenditori, i politici che si fanno loro faccendieri promettono di spianare tante strade, senza successo. Esiste l’incomodo della cittadinanza per cui le cave sono una seccatura per l’impatto ambientale oppure una grande opportunità per lavorare. Esistono grandi piani di ripensamento del settore nel contesto metropolitano che puntualmente vengono disattesi. Esiste l’annoso problema del ri-tombamento delle cave dismesse – pratica che non si può realizzare a condizioni di diseconomia per chi deve effettuare.
In questo quadro generale cosa possono chiedere o cosa possono offrire i politici di professione agli imprenditori del travertino?
Eppure la processione è una costante. Ogni schieramento si è recato a fare visita. Ultimo tra questi il centrosinistra che con Alberto Cuccuru annuncia una legge regionale ad hoc qualora vincano. Adalberto Bertucci si presenta col suo peso specifico senza bisogno di orpelli di simboli. Lo schieramento di centrodestra con Alfonso Masini già si era recato in visita. Il divo Adalberto lo fa personalmente. Lui e gli imprenditori. Non manca il Nuovo Polo Civico.
Tutti a garantire la massima collaborazione futura. Da una parte e dall’altra. La stessa che nella precedente esperienza amministrativa è stata ben lontana dall’esserci. Anzi, almeno i primi due anni, mai Comune e Centro per la Valorizzazione del Travertino sono stati così in conflitto.
Qual è l’idea per la ricomposizione del territorio a cui si deve arrivare per un ridisegno che colga l’interesse di ogni parte in causa.?
L’asse del travertino non è quello di venti anni fa. Le unità di personale sono molto ridotte, così come l’estrazione vera e propria. Detto questo però è semplicemente folle l’idea che fu accarezzata dal centrosinistra in Regione Lazio qualche tempo fa, delimitare l’area di sviluppo locale come un grande centro di marketing per scavare la pietra in altri luoghi a costi anche inferiori. Come dire, legittimare e programmare una truffa da parte del sistema-italia. Perché proprio di sistema-italia si tratta.
Il trascinarsi questo problema della mancata programmazione evidenzia l’incapacità della politica di essere super partes e delineare un destino in cui convergano gli interessi dei cittadini, di chi ci lavora e della ricchezza della città.
Oramai delle “Tre T”di una volta, quella del travertino è la terza e meno sonora delle altre (Tecnolpolo e Terme). Ma non perché queste due siano sopravanzate relegando alla Storia il settore d’impresa più antico. Solo è mancata e manca la capacità di fare sistema. E negli incontri che si avvicendano in questi giorni di campagna elettorale non ci sono le premesse per essere ottimisti.
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