Guidonia come crocevia di diverse urbanità si pone come area preferenziale per dare risposta allo smaltimento dei rifiuti organici per creare energia

( In foto un impianto a biometano )

Chiudere il ciclo dei rifiuti. È questo l’imperativo che deve darsi un modello di crescita con più vuoti e fratture di risposte ai problemi. E se, da una parte, le risposte messe a disposizione dall’elaborazione della tecnica ancora non ci sono – come nel caso dei grandi processi di accumulo e produzione di energia – esistono, per così dire, risposte pronte ad entrare pienamente in campo per un fabbisogno pari a una percentuale variabile dal cinque al dieci per cento del bisogno generale di energia.

È questa la possibilità offerta dagli impianti a biogas che utilizzano materiali di scarto dai rifiuti organici desumibili da diverse origini animali e vegetali. Il livello di impatto sull’ambiente è zero. La risposta nei termini ambientali consiste invece nell’eliminare materiale di risulta nelle coltivazioni come negli consumi domestici organici.

Una risposta che Guidonia avrebbe a disposizione. “Il sito impiantistico – spiega un tecnico di Enea direttamente sollecitato sulla possibilità – dovrebbe essere situato vicino a vie di comunicazione adeguate. Guidonia ha una popolazione di circa 90 mila abitanti. Questo significa che, teoricamente, supponendo una raccolta differenziata spinta oltre al 90% dei rifiuti prodotti dalla cittadina, al massimo si possono produrre circa 25 Ton. di organico al giorno da inviare a produzione di biogas. La potenza installabile teorica sarebbe di circa 150 KW che significa coprire il fabbisogno al massimo di 1000 famiglie all’anno. Questo per quanto riguarda il solo organico da rifiuti urbani. Eventuali altre fonti di biomassa potrebbe essere dato da aziende agricole o agroalimentari presenti. Sarebbe bene, nella progettazione e gestione di un impianto a biogas prendere in considerazione anche il comprensorio di Tivoli per ottenere una produzione più adeguata ed abbattere i costi di gestione. Come si vede il biogas potrà coprire solo una parte del fabbisogno elettrico di Guidonia ma i benefici ambientali connessi, descritti nelle risposte precedenti sono comunque notevoli”.

E alla domanda se questa impiantistica potrebbe rappresentare una risposta onnicomprensiva alla necessità di energia: “Come evidenziato nella risposta precedente, anche presupponendo una raccolta differenziata molto spinta e utilizzando tutti gli scarti agroalimentari e zootecnici prodotti si produrrà una frazione della energia necessaria a Guidonia, stimabile al massimo intorno al 5-10% del fabbisogno”.

E sui tempi di realizzazione: “il principale ostacolo alla realizzazione è l’accettazione degli impianti dalla popolazione nel comprensorio comunale. Diverse regioni hanno istituito uno sportello unico per le autorizzazioni di legge che ha molto snellito la parte burocratica”.

Sulla questione della capacità di dare risposta ai problemi reali Guidonia è l’emblema di come oltre a darsi un sistema c’è bisogno di un acceleratore.