Eligio Rubeis voleva dare un ufficio a costi zero all’Inps di Guidonia, ma l’istituto aveva preferito la sede di Tivoli, ora il Consiglio di Stato gli dà ragione e accoglie il ricorso
Non è una sentenza ma un’indicazione molto chiara e netta quella del Consiglio di Stato. L’ufficio stampa del Comune di Guidonia riporta: “L’Inps ha ridotto il servizio a scapito dei cittadini di Guidonia Montecelio”. Ed è per questo che il Consiglio di Stato accoglie l’appello del Comune contro la chiusura della sede dell’Istituto previdenziale di Colle Fiorito.
Mercoledì 29 gennaio è stata depositata con ordinanza nella quale si delega il Tribunale amministrativo regionale del Lazio a riesaminare la questione.
Va detto che il timing non è stato proficuo per Guidonia. La sentenza è arrivata con qualche giorno di ritardo. Si sa. (La magistratura ad ogni livello prende i suoi tempi).
In questo modo, il trasferimento di fatto a Tivoli – come realtà già operativa – ha vanificato le motivazioni per cui era stata chiesta la sospensiva al provvedimento. E invece se la sentenza del Tar fosse arrivata prima, gli uffici a Guidonia sarebbero rimasti aperti. Se solo fosse arrivato qualche giorno prima!
Ora, la questione aperta – in sede di diritto – consiste solo nella legittimità dell’atto, non nella sua effettività.
Sulla chiusura di Colle Fiorito si erano scagliate anche le contumelie dell’opposizione che invece di far gioco di squadra avevano preferito animare la caccia all’errore del sindaco, che ora il sindaco rimarca di non aver fatto. Una vittoria di Pirro. Ma gli uffici dell’Inps sono e resteranno a Tivoli.
La questione potrebbe avere però ulteriori risvolti pratici se il contenzioso arrivasse in Corte dei Conti.
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