Vero è che Alfonso Masini non è riuscito a diventare sindaco. Ma la sua presenza in Consiglio comunale si mostra anticipatrice di tendenze. Ha infatti accettato il ruolo di presidente nella commissione Cultura. Un ruolo che, sicuramente il sindaco avrà pensato per lui in vista del suo passato di dirigente proprio in questo stesso ambito. Solo che il presidente di commissione consiliare non è un incarico amministrativo. Essere presidente di commissione consiliare nel settore Cultura gli consente al massimo di fare il “vigile tra il traffico” (come si dice in gergo della politica attiva), non programmare, decidere, valutare come era nelle caratteristiche di un tempo quando vestiva i panni di dirigente amministrativo.
Sta di fatto che lui ha accettato. E non si capisce con quale delega. Il centrodestra non ha contrattato alcun ruolo di inter-governo con l’attuale amministrazione civica. Le forze del centrodestra chiedono spiegazioni a Forza Italia e risponde Maurizio Massini, coordinatore degli azzurri a Guidonia, con un comunicato nel quale dice a chiare lettere che l’aver accettato la nomina è un’iniziativa tutta della persona Alfonso Masini, che, evidentemente, non ha capito le regole non scritte della politica. Quando esistono, infatti, delle direttive di scuderia si seguono. È un mos maiorum che vale per tutti gli schieramenti. Se il singolo fa di testa sua è perché ha un suo progetto. Una sua linea. Ma questo probabilmente non sarà il lume che guida i comportamenti di disponibilità dell’ex candidato sindaco Alfonso Masini. In sostanza, però, che si sappia: il comportamento di Masini non trova l’avallo del suo partito, Forza Italia.
Pare più come diceva Hegel: il tratto costitutivo di ascesa umana non è nell’Io Penso cartesiano bensì nel ri-conoscimento. E la vanità è una brutta bestia, da domare quando si fa politica.
L’incidente diplomatico è più intricato di quanto possa sembrare una semplice nomina a presidente di commissione. (E poi questi incarichi non si decidono all’interno della commissione? Perché li decide il sindaco?)
L’amministrazione di Guidonia infatti è in bilico nel selezionare i suoi amici. Tra qualche mese potremmo trovarci un quadro del tutto nuovo in Regione Lazio. Chi governa la città dovrà scegliere qualche avamposto che sia gradito a chi comanda alla Pisana. Se a guidare fossero quelli del centrodestra probabilmente non gradirebbero il fatto di vedere assessori del Pd. Ma tutto questo è troppo lanciato. Qui, come altrove, nei palazzi dove si decide, in Italia e Europa, si naviga a vista. Un nuovo quadro politico, totalmente riformato, vedrebbe il trasformismo dei civici. Sono aperte le scommesse.
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