E’ la definizione dell’amministrazione comunale data dal consigliere PD di opposizione Simone Guglielmo. Tutti da definire i nuovi approdi
“Assessori e consiglieri vanno e vengono con la stessa cadenza giornaliera dei rimorchiatori”. IL consigliere Pd si affida all’allegoria per dare rapida visione del governo della città. In una comunicazione, il cui testo integrale appare nel Gruppo Guidonia Times su facebook, dà la cifra del livello di crisi in cui versa l’amministrazione pubblica della città. La rilevanza del messaggio sta nel fatto che, conseguentemente, scongiura la lontana ipotesi di una stampella Pd. Quindi, nuovamente, decontestualizza l’amministrazione locale dal governo nazionale.
Guglielmo parla di un fallimento a tutto tondo che non riguarda solo la mancanza di capacità di controllo e gestione del territorio, bensì riguarda “la rappresentanza” che non si è riuscita a garantire. Simone Guglielmo (Pd) allude al fatto che sia in giunta che in Consiglio i rappresentanti Cinquestelle hanno dalla loro un numero di preferenze scarsissimo.
Anche sui Social lo sport cittadino privilegiato appare il tiro ai vuoti decisionali che in ogni dove si evidenziano: incuria nel verde pubblico, rallentamento nella raccolta dei rifiuti e degli ingombranti, incapacità di dare prospettive per la disoccupazione crescente.
Chiaro però che da parte di tutti è necessaria una svolta di progetto e di programma.
Secondo il dibattito corrente, sia a sinistra che a destra, Il Manovratore a piazza Matteotti rifiuta ogni concorso di idee, pena l’accusa di collaborazionismo con la vecchia politica. Un’amministrazione sempre più in trincea e isolata politicamente deve temere innanzitutto sé stessa perché si sommano i dissensi palesi e le accuse di mala gestio dagli stessi eletti nei Cinquestelle.
Sarà compito del dopo-quaratena uscire dall’ovile da parte ci ciascuno dei soggetti politici attivi in città per pensare a una città diversa, ma soprattutto a un nuovo quadro di alleanze che non potrà ricalcare gli antichi schematismi centrodestra-centrosinistra. Un dato si deve oggettivamente riconoscere al movimento Cinquestelle e alla fase critica svelata dalla crisi pandemica: lo stimolo al nascere di alleanze civiche e l’incapacità di quei vecchi schieramenti a proporre ipotesi credibili di governo.
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